C.d.S. - Art. 036 - Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana

    Codice della strada

    Art. 36 - Piani urbani del traffico e piani del traffico per la viabilità extraurbana [1] [2]

    1. Ai comuni, con popolazione residente superiore a trentamila abitanti, è fatto obbligo dell'adozione del piano urbano del traffico.[3] [4]

    2. All'obbligo di cui al comma 1 sono tenuti ad adempiere i comuni con popolazione residente inferiore a trentamila abitanti i quali registrino, anche in periodi dell'anno, una particolare affluenza turistica, risultino interessati da elevati fenomeni di pendolarismo o siano, comunque, impegnati per altre particolari ragioni alla soluzione di rilevanti problematiche derivanti da congestione della circolazione stradale. L'elenco dei comuni interessati viene predisposto dalla regione e pubblicato, a cura del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

    3. Le province provvedono,[5] all'adozione di piani del traffico per la viabilità extraurbana d'intesa con gli altri enti proprietari delle strade interessate.[6] La legge regionale può prevedere, ai sensi dell'art. 19 della legge 8 giugno 1990, n. 142,[7] che alla redazione del piano urbano del traffico [8] delle aree, indicate all'art. 17 della stessa, provvedano gli organi della città metropolitana [9].[10]

    4. I piani di traffico sono finalizzati [11] ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e con i piani di trasporto [12] e nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Il piano urbano del traffico [13] prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta, al fine anche di consentire modifiche ai flussi della circolazione stradale che si rendano necessarie in relazione agli obiettivi da perseguire.

    5. Il piano urbano del traffico [14] viene aggiornato ogni due anni. Il sindaco o il sindaco metropolitano, ove ricorrano le condizioni di cui al comma 3, sono tenuti a darne comunicazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'inserimento nel sistema informativo previsto dall'art. 226, comma 2. Allo stesso adempimento è tenuto il presidente della provincia quando sia data attuazione alla disposizione di cui al comma 3.

    6. La redazione dei piani di traffico [15] deve essere predisposta nel rispetto delle direttive emanate [16] dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,[17] sulla base delle indicazioni formulate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica nel trasporto. Il piano urbano del traffico [18] viene adeguato agli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e territoriale, fissati dalla regione ai sensi dell'art. 3, comma 4, della legge 8 giugno 1990, n. 142.[19]

    7. Per il perseguimento dei fini di cui ai commi 1 e 2 e anche per consentire la integrale attuazione di quanto previsto dal comma 3, le autorità indicate dall'art. 27, comma 3, della legge 8 giugno 1990, n. 142, convocano una conferenza tra i rappresentanti delle amministrazioni, anche statali, interessate.

    8. È istituito, presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l'albo degli esperti in materia di piani di traffico,[20] formato mediante concorso biennale per titoli. Il bando di concorso è approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.

    9. A partire dalla data di formazione dell'albo degli esperti di cui al comma 8 è fatto obbligo di conferire l'incarico della redazione dei piani di traffico, oltre che a tecnici specializzati appartenenti al proprio Ufficio tecnico del traffico,[21] agli esperti specializzati inclusi nell'albo stesso.

    10. I comuni e gli enti inadempienti sono invitati, su segnalazione del prefetto, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a provvedere entro un termine assegnato, trascorso il quale il Ministero provvede alla esecuzione d'ufficio del piano e alla sua realizzazione.

     


    [1] L'articolo è stato modificato da: D.Lgs. 10.9.1993, n. 360; D.Lgs. 15.1.2002, n. 9.

    [2] Con D.M. 31 dicembre 1999 è stato approvato il bando di concorso per l'assegnazione di contributi finanziari per la redazione o aggiornamento del Piano generale del traffico urbano o per la redazione del Piano particolareggiato al quale possono partecipare tutti i comuni italiani. Con D.M. 29 dicembre 2000 è stato approvato il bando per l'assegnazione di contributi finanziari per la redazione ed attuazione dei piani di settore per la sicurezza stradale nell'àmbito dei piani urbani del traffico.

    [3] La parola "veicolare" è stata soppressa dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [4] Le parole "entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente codice" sono state soppresse dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [5] Le parole "entro il termine di cui al comma 1," sono state soppresse dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [6] Parole così sostituite dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [7] Vedi D.Lgs. 18.8.2000 n. 267 che ha sostituito e abrogato, con l'art. 274, la legge 8.6.1990, n. 142.

    [8] La parola "veicolare" è stata soppressa dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [9] I piani di cui al presente comma devono essere adottati entro un anno dalla emanazione delle direttive di cui al comma 6 del presente articolo, da attuare nell'anno successivo. Vedi art. 234, terzo comma c.d.s., come modificato dal D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [10] Con l'art. 22 della legge 24.11.2000, n. 340 sono stati istituiti anche i Piani Urbani di Mobilità "intesi come progetti del sistema della mobilità comprendenti l'insieme organico degli interventi sulle infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle tecnologie, sul parco veicoli, sul governo della domanda di trasporto attraverso la struttura dei mobility manager, i sistemi di controllo e regolazione del traffico, l'informazione all'utenza, la logistica e le tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle città".

    [11] Parole così sostituite dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [12] Parole aggiunte dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [13] La parola "veicolare" è stata soppressa dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [14] La parola "veicolare" è stata soppressa dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [15] Parole così sostituite dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [16] Le parole "entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice," sono state soppresse dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [17] L'originaria denominazione "Ministro per i problemi delle aree urbane" è stata così sostituita dall'art. 17 del D.Lgs. 15.1.2002, n. 9.

    [18] La parola "veicolare" è stata soppressa dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    [19] Le direttive per la redazione dei piani di traffico sono state emanate con D.M. 12.4.1995. Vedi anche delibera CIPET 7.4.1993, circolare 2.12.1997 n. 6372, circolare 8.6.2001 n. 3698.

    [20] L'albo degli esperti in materia di piani di traffico non è stato ancora formato.

    [21] Parole così sostituite dall'art. 17 del D.Lgs. 10.9.1993, n. 360.

    Tags: art.36 cds

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