Gratuità cancellazione fermo amministrativo, sull'imposta di bollo resta un dubbio
C’è incertezza sulla gratuità delle cancellazioni dei fermi amministrativi dei veicoli, che dovrebbe scattare il 1° gennaio con l’entrata in vigore della legge di Bilancio. La prevede il comma 809, stabilendo in modo netto l’«esenzione da ogni tributo e diritto» quando l’operazione è richiesta dal «soggetto legittimato alla riscossione». Ma questa previsione potrebbe essere interpretata diversamente, per cui sembra opportuno un intervento rapido dell’agenzia delle Entrate.
Il dubbio nasce alla luce del fatto che proprio dal 1° gennaio entra in vigore (anche se di fatto slitterà fino a ottobre, come prevede il comma 687 della stessa legge) anche il Duc (Documento unico di circolazione), unico frutto tangibile della riforma Madia della pubblica amministrazione nel settore delle pratiche auto (legge 124/2015, articolo 8). Questo documento, essendo di fatto una carta di circolazione che incorpora il certificato di proprietà, dovrebbe dimezzare la spesa per il cittadino. Ma l’incorporazione è stata disciplinata dal Dlgs 98/2017, che all’articolo 2, comma 2 impone di mantenere lo stesso gettito dell’imposta di bollo (anche se la riforma stabiliva ci dovessero essere risparmi per l’utenza).
La cancellazione del fermo attualmente comporta il pagamento di 32 euro di imposta di bollo. Un incasso che con il comma 809 lo Stato perde.
Fonte: www.ilsole24ore.com
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